Tecnica dello sbalzo su rame
Lo sbalzo è una tecnica scultorea molta antica e bella. Si può ottenere lavorando su diversi materiali, lastre di rame, stagno e ottone, e altri materiali simili. Questi materiali devono essere malleabili, e quindi facili da plasmare a nostro piacere. L’occorrente sono dei fogli di rame, degli attrezzi come una punta, come quella di una penna che non scrive, (potrebbero andare bene anche il tappino della penna bic, un cucchiaino, oggetti a punta arrotondata), un tappetino morbido da sbalzo e delle forbici.
Prima di tutto, si prende tutto l’occorrente, lo si può trovare in diversi negozi quali: colorifici, negozi di belle arti, cartolerie o negozi di ferramenta. Le lastre di rame, su cui si pratica lo sbalzo si presentano come fogli di varie dimensioni, molto leggere e malleabili. Per riuscire a sbalzare correttamente, bisogna appoggiare la lastra su un tappetino con materiale spumoso e compatto, che assecondi i movimenti del metallo. Va bene del feltro più spesso di 5 mm.
Si fa uno schizzo del disegno, che si vuole realizzare. La lastra va sbalzata dal retro, quindi si deve eseguire il lavoro in negativo, in genere queste lastre hanno un lato argentato, se si vuole che la parte in vista sia quella ramata, quindi si esegue il disegno, con una matita o una penna, sulla parte argentata. Una volta finito, si prendono gli attrezzi e si comincia pian piano a sbalzare il rame, facendo attenzione a non premere molto, per non farlo bucare. Si modellano le concavità, grandi o piccole, queste poi risulteranno in rilievo, a lavoro ultimato. Ricordare che il disegno è capovolto, quindi se sono presenti delle lettere, bisogna metterle capovolte, così una volta girata la lastra, si leggeranno correttamente.
Una volta finito, si possono rifinire i dettagli, anche lavorando dal lato dritto, quello in vista, con degli attrezzi più minuti. Infine, si taglia la lastra, con la forma che si vuole, facendo attenzione ai lati che sono taglienti, e per far in modo che la lastre non si deformi, basterà piegare di un paio di millimetri il bordo su tutti e quattro i lati.
Prof. Mauro de Franco